Caro energia e politiche industriali, Confapi in audizione su DL 17/2022 per il contenimento dei costi energetici e del gas naturale
11 Mar 2022

Caro energia e politiche industriali, Confapi in audizione su DL 17/2022 per il contenimento dei costi energetici e del gas naturale

Il Vicepresidente di Confapi, Cristian Camisa, in audizione per discutere di caro energie e materie prime. Le proposte di Confapi per sostenere la competitività delle PMI.

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Stamattina il Vicepresidente di Confapi Cristian Camisa, in rappresentanza della Piccola e Media Industria Privata, è intervenuto in Audizione presso le commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione in legge del DL n. 17 del 2022: misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.

In questa sessione, Camisa ha voluto trasmettere il grido di allarme delle PMI, per una situazione che rischia di mettere in ginocchio le aziende con aggravi di costo non più sostenibili.

La guerra, che sta avendo risvolti umanitari drammatici, sta diventando un conflitto economico. La stragrande maggioranza delle materie prime, in particolare nel settore dell’acciaio ed agroalimentare, arrivano da Ucraina e Russia ed in questo momento tutto è bloccato. Le aziende, nei vari settori, avranno poche settimane di lavoro prima di incorrere in una mancanza di materiale, che porterà a fermi produttivi e conseguenze potenzialmente drammatiche.

Confapi, pertanto, propone di:

  • togliere le quote trimestrali per importazione dei prodotti dai Paesi extraeuropei. Queste quote sono anacronistiche perché fatte nel 2013/4 e impensabili in un momento di penuria di materiale;
  • accelerare nella creazione di una politica industriale italiana ed europea per arrivare all’autosufficienza produttiva nei settori strategici e in quella energetica. La globalizzazione così come è stata pensata negli ultimi 30 anni è finita: occorre una riscrittura totale delle supply chain.
  • arrivare ad una solidarietà globale: mentre l’Europa sta pagando tutte le conseguenze di questa guerra, altri Paesi stanno addirittura traendo vantaggi da questa situazione: tutto ciò è impensabile e va denunciato. Occorrono meccanismi di compensazione attraverso la ripartizione delle materie prime disponibili su scala mondiale.

 

Per quanto riguarda il settore energetico le proposte avanzate da Confapi sono le seguenti:

  • prevedere che anche le aziende “non energivore” possano usufruire dei sostegni dando come parametro di valutazione il costo dell’energia sul fatturato;
  • rateizzazione delle bollette affinché il credito di imposta vada a sostenere il piano di rateizzazione;
  • per le imprese a forte consumo di gas, si rimarca la necessità di velocizzare la macchina burocratica, poiché mancano interventi attuativi;
  • strutturare una riforma del prezzo sui principi del Pay As Bid.

Si è proposta, infine, la possibilità di attivare la cassa integrazione con procedure semplificate per l’aumento del prezzo dell’energia e la difficoltà di reperimento di materie prime, che ha indotto molte aziende a fermare la produzione.

“Chi ha ruolo associativo
– dichiara Camisa – non può non denunciare una situazione insostenibile per le nostre imprese e per il nostro Paese. Oltre alle denunce, però, occorrono proposte e noi abbiamo cercato di farle.

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