Crisi Speedline: Confapi monitora sull’azienda e scongiura l’effetto domino sull’indotto
Confapi Venezia e Confapi Veneto stanno seguendo da vicino l’evolversi della crisi alla Speedline di Santa Maria di Sala e coglie positivamente l’annuncio di dietrofront della multinazionale svizzera Ronal dopo la decisione paventata di chiusura.
Confapi ha preso parte alla manifestazione congiunta tenutasi a Santa Maria di Sala domenica scorsa, 19 dicembre, che ha visto la presenza di molti lavoratori, Sindaci dei Comuni della Città Metropolitana di Venezia, esponenti della Regione Veneto, parlamentari, Associazioni Datoriali e Organizzazioni Sindacali.
L’iniziativa, organizzata in collaborazione con le autorità militari e religiose, è stata indetta al fine di far sentire la voce di un intero territorio unito, scongiurando la chiusura dell’azienda.
Il dietrofront da parte della proprietà era arrivato già venerdì 17 scorso, in occasione del tavolo urgente convocato presso il Ministero dello Sviluppo economico con la Regione del Veneto, seguito ad un precedente incontro regionale convocato il 09 dicembre dall’Assessore al Lavoro Elena Donazzan, al quale l’Amministratore Delegato della Multinazionale non si era presentato, dimostrando sgarbo istituzionale ed una fuga dalle proprie responsabilità.
Il Presidente di Confapi Veneto, William Beozzo, ha espresso cauta soddisfazione riguardo questa nuova decisione da parte della Federazione delle Associazioni delle Piccole e Medie Industrie del Veneto: “La sospensione della chiusura annunciata da parte della proprietà è un buon passo avanti, ma ora troviamo insieme le condizioni per creare un sistema di monitoraggio costante sui prossimi passi.”
“Le 20 aziende dell’indotto, con contratti di esclusiva con la Speedline – ha ammonito il presidente – rischierebbero seriamente di chiudere e questo non ce lo possiamo permettere. Per i nostri Piccoli e Medi Imprenditori veneti il fare impresa è lavoro, famiglia e territorio; nel nostro DNA c’è la responsabilità sociale d’impresa”.
Da una analisi di Confapi Veneto, infatti, l’indotto Speedline consta di 20 aziende dirette con 200 dipendenti (ad esempio chi si occupa di sbavatura e carteggiatura cerchi) e di circa altre 30 aziende indirette per altri 200 dipendenti (ad esempio trasporti, manutenzioni impianti, forniture, servizi allo stabilimento).
Il Segretario di Confapi Veneto e Direttore di Confapi Venezia, Nicola Zanon, avverte: “La chiusura, si stima, comporterebbe la chiusura di tutte le aziende dirette e un forte ridimensionamento per quelle indirette, con una perdita di posti di lavoro pari a circa 300 dipendenti. I primi impatti si vedrebbero già nelle prossime settimane nei rapporti con gli istituti bancari, i quali potrebbero ridurre gli affidamenti alle aziende dirette fornitrici, in quanto totalmente legate alle sorti di Speedline.”
Il Presidente William Beozzo ha aggiunto: “Il settore Automotive sta già vivendo un periodo di forte complessità per la transizione all’elettrico, la scarsità delle materie prime e il loro forte aumento dei prezzi (basti pensare solamente al prezzo dell’energia che sestuplicato).
Come Confapi Veneto abbiamo apprezzato il rapido intervento sulla questione dell’Unità di Crisi della Regione Veneto guidata dall’Assessore Elena Donazzan e rimaniamo a disposizione della Regione e del Ministero dello Sviluppo Economico per collaborare e tutelare gli imprenditori e i loro collaboratori delle nostre aziende dell’indotto coinvolte dalla chiusura della Speedline”.