Nanning-Italy, un meeting per favorire l’accesso delle PMI italiane al mercato cinese
31 Mar 2022

Nanning-Italy, un meeting per favorire l’accesso delle PMI italiane al mercato cinese

Un workshop rivolto alle imprese del territorio per approfondire le opportunità di crescita, il ruolo del trasferimento tecnologico e le strategie per approcciarsi efficacemente al mercato cinese.

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Si è svolto venerdì 25 marzo scorso il workshop “Nanning-Italy Online Industry: Information Exchange Meeting” organizzato dal Campus Treviso – Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con Confapi VeneziaConfapi TrevisoIPC Italia e Nanning Foreign Affairs Office, per discutere delle opportunità offerte dal mercato cinese per le PMI del territorio.

Partendo dall’analisi delle dinamiche socio-economiche della Cina contemporanea, è stato approfondito il ruolo del trasferimento tecnologico come strumento di accesso al mercato orientale.

A tal proposito Stefano Soriani, Direttore Centro SELISI – Campus Treviso, ha posto l’accento sulla recente Convenzione sottoscritta tra Università Ca’ Foscari Venezia e Confapi Venezia per favorire iniziative di trasferimento tecnologico, ricerca e sviluppo, capacity building e cooperazione internazionale tra enti e PMI del territorio, al fine di sviluppare una comune crescita cultura, economica e sociale.

Peng Jian, Direttrice dell’Ufficio Affari Esteri di Nanning, ha illustrato il ruolo centrale nell’economia cinese di Nanning, città di oltre 8 milioni di abitanti e gemellata con ben 25 Paesi al mondo. Nel 2017, inoltre, la città ha stretto una collaborazione con la città di Crema finalizzata alla creazione di un distretto internazionale per favorire gli scambi commerciali.

Come dimostrato da Morena Saltini, Presidente I.P.C., e da Lu Jian, Vice Direttore of Institutional Innovation Bureau of Administration of Nanning Area of China (Guangxi) Pilot Free Trade Zone, ad oggi la Cina rappresenta ancora un mercato in espansione e non saturo di importazioni. Accoglie tutt’oggi, infatti, progetti di investimento dai settori dell’elettronica alla green economy, dalla cultura alla logistica, dallo spettacolo alla produzione agroalimentare.

Presente all’iniziativa anche Silvia Sardena, Vicepresidente Vicario di Confapi Treviso, che dichiara: “Per l’Italia, la Cina rappresenta oggi il quarto Paese a livello di export. Tuttavia, il saldo commerciale rimane negativo per effetto delle consistenti materie prime, le quali vengono importante nel nostro Paese per poi essere lavorate o assemblate e, successivamente, rivendute in Paesi come la Germania. Nonostante i punti di forza delle nostre PMI (flessibilità, specializzazione, creazione di cluster locali), la forza di penetrazione nei mercati cinesi rimane limitata, a causa della sottocapitalizzazione delle imprese e dell’approccio complesso alla cultura cinese.

Nel corso della seconda parte del workshop, invece, si sono affrontati i temi della comunicazione interculturale e gli aspetti strategici per favorire le relazioni e le negoziazioni commerciali tra Italia e Cina.

La difficoltà principale nell’approccio al mercato cinese, così come illustrato da Beatrice Gallelli, Ricercatrice dell’Università Ca’ Foscari Venezia, è il frutto di strategie commerciali che si affacciano alla Cina senza aver prima compreso la cultura e le tradizioni.

Concetto ripreso anche da Simone Padoan, Componente della Camera di Commercio Italiana in Cina e Consigliere di Confapi Venezia e Confapi Treviso, che nel corso dell’evento ha presentato gli aspetti strategici delle negoziazioni per approcciarsi efficacemente al mercato cinese.

“Per far fronte all’insostenibilità delle operazioni commerciali sul lungo periodo e alle difficoltà strutturali delle PMI nell’affrontare il mercato cinese – dichiara Padoan – l’unica via percorribile è quella dell’aggregazione, del trasferimento tecnologico e della preparazione strategica. Trasferimento tecnologico che non consiste nella mera replica del prodotto, bensì di adattarlo alle necessità e alle esigenze dei consumatori cinesi, rendendolo di fatto accessibile a un mercato che conta la più grande classe media del mondo. Proprio sul tema della preparazione, Ca Foscari e Confapi collaboreranno, per realizzare un calendario di eventi tecnici per le aziende.

Occorre sottolineare che, oggigiorno, – conclude Padoan – non solo esistono validi strumenti di tutela internazionali dei prodotti (brevetti, marchi, copyright), ma che sempre più vengono formate nuove generazioni di tecnici, laureati e imprenditori, in grado di attuare tale trasferimento in una logica win-to-win.”

Tali aspetti sono stati ribaditi anche da Zhang Xiaochun, Preside della School of Finance and Economics of Nanning Vocational and Technical College, il quale ha posto l’attenzione sui percorsi formativi finalizzati a coltivare talenti futuri aperti al commercio internazionale.

Presente all’iniziativa anche Renzo Isler, Segretario Generale Camera di Commercio italiana in Cina e Direttore di EU SME Centre, il quale ha presentato l’attività camerale finalizzata a valorizzare le eccellenze italiane attraverso partnership di gruppi settoriali che includono anche le PMI, grazie anche al supporto dell’EU SME, ente fortemente voluto dalla Commissione Europea per sostenere le imprese nel loro approccio al mercato cinese.

A termine dell’evento, Alberto Noventa, APAC Area Manager presso CIB Ungias SpA, ha spiegato come la Cina si sia tolta l’etichetta di “copiatore per eccellenza”, evolvendo prodotti e processi secondo una propria identità che è necessario comprendere e rispettare.

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