Vaccini in azienda, Confapi: “vogliamo che le aziende diventino bolle covid free”
09 Apr 2021

Vaccini in azienda, Confapi: "vogliamo che le aziende diventino bolle covid free"

Intervista al vicepresidente nazionale di Confapi Cristian Camisa, al tavolo col Governo: «Premiata la nostra linea»

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Le parti sociali e il ministro del Lavoro Andrea Orlando hanno sottoscritto il protocollo per le vaccinazioni in azienda e contestualmente hanno siglato un aggiornamento dei protocolli per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Le firme sono giunte nella tarda serata di martedì 6 aprile al termine di una riunione durata oltre sette ore. Al collegamento era presente il vicepresidente di Confapi Cristian Camisa, che ha anticipato i termini dell’accordo.

«Non è stato semplice arrivare a questa firma condivisa, ma ha prevalso il senso di responsabilità. Il protocollo riprende il progetto lanciato all’inizio di gennaio dalla nostra Confederazione e poi proposto al presidente Draghi e ai suoi ministri», sottolinea Camisa. «Ecco perché non possiamo che dirci soddisfatti per la sua sottoscrizione».

Perché è così importante esserci arrivati?

«L’obiettivo è quello di far diventare le aziende una sorta di “bolla Covid free”, coniugando salute e attività produttive. In questo senso è un accordo fondamentale più ancora che strategico, perché le aziende potranno assicurarsi l’opportunità di garantire ai propri clienti, sia italiani sia esteri, il pieno rispetto dei tempi di consegna degli ordini, a costi certi. E non si tradurrà in norme vincolanti: è prevista l’adesione volontaria di aziende e lavoratori. Tutte le imprese possono candidarsi, non c’è alcun requisito minimo di dipendenti».

Tra i punti fondamentali c’è il fatto che la somministrazione è destinata solo ai lavoratori dell’azienda e che a somministrare il vaccino sia il medico competente.

«Altre associazioni di categoria avevano proposto di allargare le vaccinazioni ai familiari dei dipendenti, ma noi da subito ci siamo opposti. Se in azienda venissero vaccinate persone esterne si introdurrebbero due conseguenze: ne deriverebbe una diseguaglianza sociale e si metterebbe a rischio quella stessa sicurezza interna raggiunta seguendo le rigide regole del protocollo. Il medico del lavoro, inoltre, è al corrente dell’anamnesi dei dipendenti dell’azienda, ma non di quella dei parenti».

Il testo, che sarà reso pubblico dopo la prossima Conferenza Stato Regioni, si aggiunge al protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro – che viene aggiornato rispetto alle versioni del 14 marzo e del 24 aprile 2020. Quando diventerà a tutti gli effetti operativo?

«Si parte a maggio, compatibilmente con la disponibilità dei vaccini. E consentirà di andare più spediti nella campagna vaccinale, col canale aziendale che sarà parallelo e non alternativo alla rete ordinaria. Ora la parola passa alle singole Regioni, che attendevano le linee guida a livello nazionale per attivare il proprio piano».

 

QUESTIONARIO ONLINE

Soddisfazione viene espressa da Confapi Venezia che si è fatta portavoce, attraverso la somministrazione di un questionario online, delle istanze delle proprie aziende associate, le quali, in larga misura, hanno espresso la disponibilità ad effettuare i vaccini per i propri dipendenti direttamente in azienda.

Per chi ancora non avesse aderito all’iniziativa, ricordiamo che c’è ancora la possibilità di compilare un breve QUESTIONARIO ONLINE per sostenere la campagna vaccinale in azienda.

MEETING DI APPROFONDIMENTO SU ZOOM

Comunichiamo alle aziende interessate, inoltre, che verrà realizzato un meeting online su Zoom in cui l’Associazione descriverà le nuove indicazioni operative previste dal Protocollo e aggiornerà sull’avanzamento lavori della campagna vaccinale.

Sarà nostra cura avvisare tempestivamente le aziende e inviare loro il link di partecipazione.

Per maggiori informazioni contattare la segreteria associativa:

Selena Toso

relazioni@confapivenezia.it | 041 3195011

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