Imprese, in Veneto sempre più startup innovative parlano al femminile
12 Gen 2023

Imprese, in Veneto sempre più startup innovative parlano al femminile

In Veneto il 13,9% delle startup innovative sono a conduzione femminile. Un dato in crescita che si contrappone però alle molte cessazioni d’impresa. Bianca Cori, ConfapiD: “Sono necessarie misure adeguate a sostenere le PMI che si sono già avviate per accrescere la loro competitività”.

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Sono 128 le startup innovative femminili registrate a fine settembre 2022 nella Regione del Veneto (2.000 in Italia), così distribuite: 2 nell’agricoltura, 38 nelle attività manifatturiere, 1 nelle costruzioni, 1 nel commercio e 38 nei servizi alle imprese.

Il saldo rispetto allo stesso periodo del 2019, tuttavia, rimane invariato nel Veneto, confermando lo stesso trend, al contrario del territorio nazionale, il quale registra una crescita con 572 unità in più.

Nella nostra Regione, infatti, le nuove startup sono 1 nell’agricoltura, nelle costruzioni e nei servizi alle imprese e 2 negli altri settori, a discapito di 5 cessazioni nel ramo della manifattura.

Il peso in percentuale delle startup femminili, sul totale delle startup innovative a settembre 2022 sul settembre 2019, inoltre, vede il Veneto in crescita, con una flessione positiva che passa dal 11,8% al 13,9%.

Proprio a cavallo dell’epidemia da Covid 19, insomma, molte donne hanno dato vita a questa particolare tipologia di impresa, costituita nella forma di società di capitali, specializzata nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico.

Come mostrano i dati elaborati da InfoCamere per l’Osservatorio sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere, le innovatrici rappresentano il 13,6% del totale delle startup italiane, una quota analoga a quella registrata due anni prima (13,5%). Ma la loro crescita, in questo biennio, è stata notevole (+40%).

La crescente propensione delle donne a impegnarsi in settori imprenditoriali più innovativi, oggi in gran parte ancora appannaggio degli uomini, è un fatto certamente positivo”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete “Speriamo che sempre più giovani vogliano seguire questo esempio, scegliendo di laurearsi in discipline Stem (science, technology, engineering and mathematics), oggi tanto ricercate dalle imprese”.

Oltre il 70% di queste 2.000 imprese femminili nazionali opera nei servizi alle imprese (1.455). Poco più del 15% invece nelle attività manifatturiere (306) e il 4,6% nel commercio (91). Quote residuali sono attive negli altri settori economici.

L’innovazione al femminile ha il suo cuore pulsante in quattro Regioni, che concentrano più del 50% del totale delle imprese guidate da donne di questa tipologia: Lombardia (470), Lazio (263), Campania (204), Emilia-Romagna (143). In valori assoluti, invece, i saldi più consistenti si sono registrati in questi due anni in Lombardia, Lazio, Campania e Toscana.

L’aumento considerevole delle startup innovative va del resto di pari passo con il crescente impegno delle donne nei settori a maggior contenuto di conoscenza, come i Servizi di informazione e comunicazione, le Attività finanziarie ed assicurative, le Attività professionali, scientifiche e tecniche, l’Istruzione e la Sanità e assistenza sociale, che oggi rappresentano quasi il 10% dell’universo femminile che fa impresa.

Nel complesso, a fine settembre 2022, le imprese femminili italiane sono più di 1 milione 342mila e rappresentano il 22,18% dell’imprenditoria italiana.

Tra i settori a maggior tasso di femminilizzazione le Altre attività dei servizi (in cui le imprese femminili sono oltre la metà), la Sanità e assistenza sociale (37,21%), l’Istruzione (30,92%), le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (29,21%), l’agricoltura (28,13%) e il Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (26,54%).

Le imprese femminili, inoltre, sono più diffuse al Centro e nel Mezzogiorno, dove rappresentano oltre il 23% dell’imprenditoria totale, con punte del 27% nel Molise, del 26% in Basilicata, di oltre il 25% in Abruzzo e di più del 24% in Sicilia e in Umbria.

In Veneto il tasso di femminilizzazione si attesta al 20,45%, con un totale di 97.134 imprese femminili attive.

La Presidente del gruppo donne imprenditrici ConfapiD Venezia, Bianca Cori, commenta così l’analisi: “I dati che emergono rappresentano da un lato una rassicurazione circa la crescita di innovazione al femminile, con la nascita di nuove realtà, da un altro una preoccupazione legata al fatto che molte imprese avviate negli anni precedenti al 2019 abbiamo cessato la propria attività.

Ciò significa che l’impegno e gli sforzi devono aumentare nel campo del sostegno e delle agevolazioni di quelle PMI che si sono avviate, ma che poi devono mantenere e accrescere la propria competitività nel mercato.

Il Gruppo che presiedo all’interno di Confapi Venezia e il braccio operativo per la formazione e i servizi al lavoro Apindustria Servizi sono a disposizione, in particolare, delle donne che fanno impresa, attraverso strumenti, quali bandi, agevolazioni e contributi, che vanno incontro alle loro esigenze, supportandole con competenze e misure adeguate”

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