Superbonus, le proposte di Confapi per scongiurare impatti sul settore edile
21 Feb 2023

Superbonus, le proposte di Confapi per scongiurare impatti sul settore edile

Il Presidente di Confapi, Cristian Camisa, al tavolo con il Governo sul Superbonus: “Portare crediti in detrazione tra 4 e 10 anni e permettere un’apertura alla cessione del credito per un periodo temporale limitato, individuando aziende a partecipazione statale”.

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A seguito dell’approvazione del Consiglio dei Ministri del decreto legge che introduce nuove regole per la gestione dei bonus edilizi, si è tenuto ieri, lunedì 20 febbraio, un tavolo di confronto tra il Governo e i rappresentati delle banche e delle Associazioni del settore edile.

L’obiettivo del confronto era quello di raccogliere le istanze e trovare insieme una soluzione utile a sbloccare i cosiddetti “crediti incagliati”, cioè i crediti maturati e che il sistema bancario ha difficoltà ad assorbire, nonché di individuare norme transitorie, al fine di fornire soluzioni nel passaggio dal regime antecedente al decreto legge a quello attuale.

A tal proposito, si era espresso nei giorni scorsi il Presidente di Confapi Aniem, Rocco Di Giuseppe, il quale aveva preannunciato “ricadute e conseguenze negative su un settore, quello delle Piccole e Medie Industrie, vitale per il Paese, marginalizzando competenze, capacità e sforzi organizzativi”.

Il Presidente di Confapi, Cristian Camisa, nel corso dell’incontro con il Governo ha dichiarato: “Comprendiamo le ragioni del governo; sicuramente questo è un provvedimento su cui era necessario intervenire. Allo stesso tempo – continua Camisa – porteremo avanti con forza le istanze delle nostre aziende. Basti pensare che su 15 miliardi di euro di crediti incagliati, 3 miliardi fanno riferimento alle aziende Confapi. Abbiamo presentato al Governo delle proposte costruttive, poiché dobbiamo uscire tutti assieme da questa situazione, considerando che il settore delle costruzioni è estremamente importante per la crescita del sistema Paese”.

Diverse le proposte portate al tavolo a Palazzo Chigi: “La prima – ha spiegato Camisa – è che quelle aziende che hanno crediti incagliati e offerto lo sconto in fattura possano portarli in detrazione in un arco temporale tra i 4 e i 10 anni. In questo modo diminuirebbe drasticamente il rischio di perdere quota parte dei crediti, anche a fronte di utili previsti non così sostanziosi nei prossimi anni”.

Confapi, inoltre, ha ribadito l’importanza di “un’apertura alla cessione del credito per un periodo temporale limitato, tempistica necessaria per rendere operativa l’eventuale cartolarizzazione del credito o gli anticipi F24, individuando aziende a partecipazione statale come Eni e Enel che hanno accumulato extraprofitti e avrebbero tutta la capienza necessaria”.

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