Turismo, Confapi Venezia nella Fondazione DMO Dolomiti Bellunesi
La Dmo “Dolomiti Bellunesi” si trasforma in Fondazione di partecipazione pubblico-privata al fine di promuovere il turismo locale e sfruttare al meglio i finanziamenti provenienti da Fondi di Comune di confine.
Confapi Venezia, insieme ad altri 46 soci rappresentativi del territorio dolomitico ed il sistema economico bellunese, ha aderito alla costituzione della Fondazione DMO Dolomiti Bellunesi.
La DMO riunisce soggetti pubblici e privati che si occupano di turismo nel territorio, quali Provincia, Comuni, Consorzi e Associazioni di categoria, tra le quali Confapi Venezia.
La trasformazione di natura giuridica in “Fondazione di partecipazione” sugella e dà piena applicazione a quanto contenuto nel Testo Unico turistico (Legge regionale N°11 del 2013) che ha dato vita alle cosiddette OGD venete.
“Questo passaggio – dichiara L’Assessore regionale al Turismo Federico Caner – permetterà di interpretare le modalità operative di una moderna Dmo capace di mettere in relazione il ruolo di governance del pubblico con il ruolo operativo degli operatori privati e consentire di utilizzare al meglio le opportunità derivanti dai Fondi del Comune di confine.”
Per il Veneto, quindi, è un altro esempio virtuoso, in tema di governance turistica, che segue il percorso fatto dalla Destination Verona & Garda Foundation.
“Dotare di natura giuridica le OGD – Organizzazioni di Gestione della Destinazione – continua Caner – rappresenta il passaggio necessario per riunire in un unico soggetto, in questo caso a partecipazione pubblica, le competenze e le sinergie del mondo del turismo della montagna.”
Per Caner “La trasformazione in Fondazione di partecipazione dovrà essere anche l’occasione per dotare la DMO Bellunese di risorse finanziarie, umane e organizzative adeguata alla rilevanza della destinazione bellunese anche in vista dell’importante appuntamento olimpico di Milano-Cortina26, quando tutti gli occhi del mondo saranno puntati sulla provincia dolomitica.”
“Belluno e Verona rappresentano oggi due esempi, due modelli da seguire per trasformare le ODG da mero tavolo di trattativa – conclude – in presidi organizzati delle destinazioni turistiche del Veneto”