Salario minimo, Confapi: “Bene CNEL, contrattazione collettiva strada maestra”
18 Ott 2023

Salario minimo, Confapi: “Bene CNEL, contrattazione collettiva strada maestra”

Il Presidente di Confapi, Cristian Camisa, ha espresso soddisfazione dopo l’approvazione del documento del CNEL sul salario minimo, il quale suggerisce di valorizzare la contrattazione collettiva.

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L’Assemblea del CNEL, nella seduta svoltasi giovedì 12 ottobre scorso, a Villa Lubin, ha approvato il documento finale sul lavoro povero e il salario minimo. Il via libera al testo è giunto a larga maggioranza, con 15 voti contrari (presenti 62 consiglieri su 64).

Il documento approvato è il frutto di un lavoro istruttorio della Commissione dell’Informazione, più volta riunitasi per mettere a punto la versione definitiva. Un iter che si è avviato sostanzialmente all’indomani della richiesta del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, l’11 agosto scorso, e poi in modo formale dal 22 settembre, giorno di insediamento della nuova Consiliatura.

Il documento è costituito da una prima parte di inquadramento e analisi e una seconda parte con conclusioni e proposte. Il CNEL, si legge nel documento, suggerisce di “valorizzare la via tradizionale che è quella della contrattazione collettiva e cioè il contributo di quelle forze sociali che rappresentano, assumendosene la responsabilità, gli interessi della domanda e della offerta di lavoro.”

A parere del CNEL, dunque, è la contrattazione collettiva la sede ancora oggi da privilegiare e valorizzare per la fissazione dei trattamenti retributivi adeguati, che non devono limitarsi alla fissazione della tariffa minima ma anche, per precetto costituzionale, concorrere alla determinazione del salario giusto, evitando il rischio, soprattutto per le Piccole e Medie Imprese, di un livellamento verso il basso delle retribuzioni.

Il Presidente di Confapi, Cristian Camisa, a tal proposito dichiara: “Come Confapi abbiamo espresso parere favorevole al documento approvato dal CNEL sul salario minimo. Si tratta di una posizione più volte dichiarata dalla nostra Confederazione che ritiene che la contrattazione collettiva sia la strada maestra nella quale le parti sociali si assumono l’onere e la responsabilità di trovare il punto di equilibrio tra domanda e offerta anche in termini di retribuzione”.

“I contratti che Confapi sottoscrive da ben 75 anni nei tredici settori produttivi più importanti – sottolinea Camisa – sono sopra la soglia dei nove euro l’ora e non ignoriamo il fatto che il documento del CNEL prevede indicazioni per tutelare quei settori e quei lavoratori che non sono coperti dalla contrattazione collettiva.”

“Ribadiamo – conclude il Presidente di Confapi – anche la necessità di rafforzare questo strumento insieme alle politiche attive, che mai come in questo momento complicato possono favorire lo sviluppo e la crescita. Diminuire radicalmente il numero dei contratti, affidandoli a chi ha reale rappresentanza e quindi azzerare la contrattazione pirata, metterebbe la parola fine al dumping contrattuale che troppo spesso ha penalizzato imprese e lavoratori”. 

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