Artigianato: in Italia crescono del 20% le attività guidate da imprenditori stranieri
08 Gen 2025

Artigianato: in Italia crescono del 20% le attività guidate da imprenditori stranieri

Al 30 settembre 2024 gli artigiani stranieri nel Veneziano sono 13.520, nel Bellunese 3.418 e nel Rodigino 4.100. Importante il peso percentuale sull’economia.

Sono poco più di 200mila, rappresentano il 20% degli imprenditori individuali artigiani e, negli ultimi dieci anni, sono cresciuti del 20%.

È l’identikit degli imprenditori stranieri che in Italia svolgono attività artigiane. La fotografia emerge da uno studio Unioncamere e InfoCamere sull’evoluzione delle imprese individuali del comparto negli ultimi dieci anni con riferimento al periodo 30 settembre 2014 – 30 settembre 2024.

Un movimento in progressiva espansione quello dell’imprenditoria immigrata che ha scelto l’artigianato, il cui dinamismo (+33.847 imprese nel decennio esaminato) non basta a contrastare la riduzione in atto da tempo della componente autoctona del comparto. Negli ultimi dieci anni, infatti, il perimetro delle imprese individuali artigiane con titolare nato in Italia ha fatto segnare un arretramento del 14,6% corrispondente ad una riduzione assoluta pari a -133,242 unità. Sommando le due dinamiche, il bilancio complessivo del comparto artigiano fa dunque segnare un deficit di imprese pari a -99.395 nel decennio.

Sempre nel periodo esaminato, la percentuale di titolari stranieri nelle imprese artigiane è passata dal 15,5% al 20,5%, evidenziando una trasformazione del settore, dove nuove competenze e culture si integrano con la tradizione italiana, alle prese con un difficile processo di ricambio generazionale.

Nella Città Metropolitana di Venezia, guardando alla distribuzione provinciale delle imprese artigiane, al 30 settembre 2024 gli artigiani stranieri 13.520. Il peso percentuale di questi ultimi è del 21,8%, mentre nel 2014 era del 13, 6%.

Nel Bellunese gli artigiani stranieri al 30 settembre di quest’anno sono 3.418 (dieci anni fa erano 3.897) e pesano il 13,3% sull’economia del settore.

Nel Rodigino 4.100 (con un peso percentuale del 17,9%): al 30 settembre 2014 erano 5.405 e con un peso del 16,4%.

La crescita delle imprese artigiane con titolari stranieri non si limita a un semplice aumento numerico, ma abbraccia una trasformazione profonda di settori chiave. Nel settore delle costruzioni, il 29,1% delle imprese artigiane è oggi a titolarità straniera (117mila unità al 30 settembre 2024), con un incremento significativo del 13% nel periodo. Anche nei servizi alle imprese, si evidenzia un aumento del 55% tra le imprese con titolare straniero, che ora rappresentano il 27,8% del totale, superando la quota delle 14mila unità.

L’analisi dell’artigianato a titolarità straniera, elaborato sulla base di Movimprese, l’analisi statistica del Registro delle imprese delle Camere di Commercio, racconta anche un’evoluzione interessante per quanto riguarda età e genere. In particolare, sono gli imprenditori over 50 a trainare la crescita, con un incremento del 125,7% negli ultimi dieci anni, a cui si aggiunge un aumento ancora più marcato (+223,5%) tra gli over 70.

La presenza femminile è anch’essa in forte crescita: nel decennio, il rapporto Donne/Uomini è salito complessivamente da 17,1 a 20,1, con un aumento significativo nel Nord-Ovest e nel Nord-Est, dove è cresciuto di oltre 4 punti percentuali. Questo andamento è indice non solo di una maggiore partecipazione femminile nel comparto artigiano ma, probabilmente, anche di un processo di integrazione e stabilizzazione delle donne straniere nelle economie locali, particolarmente nelle aree più sviluppate del Paese.

La presenza più solida di artigiani stranieri si registra in settori strategici come costruzioni, ristorazione e trasporti, presidiati in modo particolare da imprenditori provenienti da specifici Paesi. Le aziende nel settore delle costruzioni, ad esempio, vedono una forte presenza di titolari romeni (27.914 unità) e albanesi (26.515 unità), mentre nel settore dei servizi, la Cina e l’Egitto giocano un ruolo significativo, con un’alta concentrazione di attività nel trasporto, magazzinaggio e ristorazione.

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