Lavoro, previste 34.450 entrate a Venezia e 5.030 a Rovigo nel trimestre marzo-maggio 2023
06 Apr 2023

Lavoro, previste 34.450 entrate a Venezia e 5.030 a Rovigo nel trimestre marzo-maggio 2023

Le previsioni di assunzione delle imprese di Venezia e Rovigo si concentrano prevalentemente nel settore dei servizi e dell’industria. Molto richiesti giovani ed immigrati, ma più di una azienda su due prevede difficoltà nel reperire la figura richiesta.

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Continua la tendenza ottimistica sulle imprese che intendono assumere nuovo personale, sia a Venezia che a Rovigo.

Il trend positivo viene evidenziato dall’analisi dei dati e delle informazioni presenti nel Bollettino Excelsior, indagine realizzata da Unioncamere in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, su un campione di 116.000 imprese (a livello nazionale).

Le previsioni sulle due province sono migliori sia rispetto a marzo 2022 che rispetto al trimestre marzo-maggio 2022:

  • 1030 ingressi erano previsti in più su marzo 2022 a Venezia (4.280 ingressi in più rispetto al trimestre marzo-maggio 2022);
  • 320 ingressi in più a Rovigo (+880 sul trimestre marzo-maggio 2022).

 

In totale a Venezia e Rovigo si sono previste, nel mese di marzo 2023, 10.440 nuove entrate (8.850 a Venezia, 1.590 a Rovigo) che rappresentano quasi un quarto delle nuove entrate regionali (43.550).

Significative le percentuali relative alle entrate di giovani under 30 e di immigrati: i primi rappresentano il 31% del totale delle previsioni a Venezia ed il 25% a Rovigo; i secondi il 21% delle entrate in entrambe le province.

I settori con maggior richiesta di nuovo personale sono stati i servizi e l’industria, sia nel veneziano che nel rodigino:

  • 810 i nuovi ingressi previsti nel settore dei servizi a Venezia e 890 a Rovigo;
  • 040 i nuovi ingressi previsti nel settore industria a Venezia e 700 a Rovigo.

 

Le imprese, tuttavia, continuano a prevedere difficoltà nel reperire le figure che cercano: in 52 casi su 100 a Venezia ed in 56 casi su 100 a Rovigo.

Previsioni di assunzione a Venezia

A Venezia e provincia il 17% delle aziende che hanno risposto al questionario aveva dichiarato l’intenzione di voler assumere personale nel mese di marzo 2023.

Le entrate stabili, con contratto a tempo indeterminato o apprendistato, furono previste al 19%, mentre l’81% dei contratti sarebbero stati a termine (tempo determinato o altre forme di contratto a termine). Il 77% degli stessi concentrati nel settore dei servizi ed il 62% delle entrate riguarda imprese con meno di 50 dipendenti.

Il settore in cui son state previste più entrate a marzo 2023 è il settore dei servizi di alloggio-ristorazione-turismo con 2.920 unità (13.970 entrate previste nel periodo marzo – maggio 2023). Seguono il commercio con 1.310 entrate previste (4.580 marzo – maggio 2023), i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone con 960 entrate (3.690 marzo – maggio 2023), i servizi alla persona con 640 entrate (2.590 marzo – maggio 2023) e le costruzioni con 610 entrate (1.760 marzo – maggio 2023).

Per una quota pari al 66% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Le figure con più difficoltà di reperimento sono legate all’area aziendale tecnica e della progettazione (64,6% di difficoltà di reperimento), all’area di produzione di beni ed erogazione del servizio (55,5%) ed all’area della logistica (49,6%).

Le entrate previste per tipo di profilo son state:

  • per il 35% professioni commerciali e dei servizi,
  • per il 22% operai specializzati e conduttori di impianti,
  • per il 13% dirigenti, specialisti e tecnici,
  • per il 9% impiegati,
  • per il 21% profili generici.

 

L’8% delle entrate previste è destinato a personale laureato, il 32% a personale con il diploma di scuola superiore ed il 19% a personale con qualifica o diploma professionale. Il 40% delle entrate riguarda personale senza alcun titolo di studio.

Previsioni di assunzione a Rovigo

A Rovigo e provincia il 15% delle aziende che hanno risposto al questionario ha dichiarato l’intenzione di voler assumere personale nel mese di marzo 2023.

Le entrate stabili, con contratto a tempo indeterminato o apprendistato, son il 23% mentre il 77% dei contratti sono a termine (tempo determinato o altre forme di contratto a termine). Il 56% delle stesse si concentra nel settore dei servizi ed il 65% delle entrate riguarda imprese con meno di 50 dipendenti.

Il settore in cui furono previste più entrate a marzo 2023 è il settore del commercio con 210 unità (640 entrate previste nel periodo marzo – maggio 2023). Seguono i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone con 170 entrate (480 marzo – maggio 2023), i servizi alle persone con 170 entrate (580 marzo – maggio 2023), le costruzioni con 170 entrate (510 marzo – maggio 2023) ed infine, le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo con 160 entrate (450 marzo – maggio 2023).

Per una quota pari al 64% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Le figure con più difficoltà di reperimento sono legate all’area aziendale tecnica e della progettazione (65,7% di difficoltà di reperimento), all’area di produzione di beni ed erogazione del servizio (57,9%) ed all’area della logistica (57,7%).

Le entrate previste per tipo di profilo sono:

  • per il 42% operai specializzati e conduttori di impianti,
  • per il 19% professioni commerciali e dei servizi,
  • per il 14% dirigenti, specialisti e tecnici,
  • per il 6% impiegati,
  • per il 19% profili generici.

 

Il 10% delle entrate previste è destinato a personale laureato, il 28% a personale con il diploma di scuola superiore ed il 18% a personale con qualifica o diploma professionale. Il 44% delle entrate riguarda personale senza alcun titolo di studio.

 

Il Presidente di Confapi Venezia, Marco Zecchinel, commenta così l’analisi: “Si evince, ancora una volta, come lo stato di salute delle nostre Piccole e Medie Imprese sia fortemente condizionato dalla difficoltà a reperire manodopera qualificata nel territorio. La produzione, pur in aumento, viene ostacolata dalla carenza del personale che non si trova, poiché non presente fisicamente nel mercato del lavoro, oltre che non professionalmente all’altezza.

Come associazione datoriale, pertanto, ci stiamo adoperando con impegno al fine di ridurre questo gap tra domanda e offerta di lavoro, attraverso il dialogo con il mondo dell’Istruzione, puntando anche sulla formazione di disoccupati, oltre che di occupati, all’interno delle aziende.

A questo si deve necessariamente aggiungere una seria e pianificata organizzazione dei flussi migratori, in particolare dal continente africano, la quale deve essere intelligente e strategica per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese.”

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