Legge di bilancio 2024, le misure a sostegno dell’economia e del lavoro
Approvata dal CdM la Manovra finanziaria 2024 da 28 miliardi di euro: taglio cuneo fiscale, detassazione premi produttività, fringe benefit a 1000 euro per tutti, decontribuzione donne lavoratrici e giovani.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato ieri, lunedì 16 ottobre, il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026, nonché l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio (DPB).
La manovra e il decreto legislativo di riforma fiscale stanziano all’incirca 28 miliardi di euro per il 2024, risorse che rientrano nel quadro economico-finanziario delineato nella Nadef, il quale fissa obiettivi programmatici al 4,3% del Pil nel 2024, 3,6% nel 2025 e 2,9% nel 2026.
Taglio del cuneo fiscale
La manovra conferma per il 2024 il taglio del cuneo fiscale-contributivo a carico dei dipendenti, pari al:
- 6% per i redditi da 25mila a 35 mila euro;
- 7% per i redditi fino a 35mila euro.
La misura avrà un costo di 10 miliardi per il 2024 e interesserà circa 14 milioni di lavoratori. I risparmi nelle buste paga, quindi, si riconfermerebbero quelli della seconda parte del 2023.
Lavoro
Confermata la detassazione dei premi di produttività al 5% e dei fringe benefit fino a 2 mila euro per i lavoratori con figli a carico e fino a 1.000 euro per tutti gli altri (i benefici potranno essere riconosciuti anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa).
La decontribuzione assume un volto nuovo con riferimento alle donne lavoratrici, prevedendo che la quota dello sgravio sia pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici stesse, per un anno se hanno due figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo.
Per il 2024, inoltre, sono previsti incentivi per le assunzioni di beneficiari dell’assegno di inclusione e giovani.
Riforma Aliquote Irpef
Altro importante tassello riguarda l’attesa Riforma fiscale, il cui annuncio è già stato dato con l’approvazione della legge delega, la quale porterà ad una rimodulazione delle Aliquote Irpef.
È prevista, infatti, una riduzione da 4 a 3 scaglioni d’imposta, a causa dell’accorpamento delle prime due fasce di reddito.
Queste le attuali aliquote 2023, che verranno modificate:
- 1° scaglione > redditi fino a 15 mila euro: Aliquota Irpef 23%
- 2° scaglione > redditi da 15.000,01 a 28 mila euro: Aliquota Irpef 25%
- 3° scaglione > redditi da 28.000,01 a 50 mila euro: Aliquota Irpef 35%
- 4° scaglione > redditi oltre 50 mila euro: Aliquota Irpef 43%
Le nuove aliquote 2024 diventeranno invece 3:
- 1° scaglione > redditi fino a 28 mila euro: Aliquota 23%;
- 2° scaglione > redditi da 28.000,01 a 50 mila euro: Aliquota Irpef 35%
- 3° scaglione > redditi oltre 50 mila euro: Aliquota Irpef 43%
Flat tax lavoratori autonomi
Per quanto concerne il lavoro autonomo, la Premier Meloni ha confermato che la tassa piatta al 15% per i lavoratori autonomi viene confermata e prorogata per altri 3 anni.
Infine, per la prima volta quest’anno, gli autonomi non dovranno pagare l’anticipo IRPEF a novembre, ma rateizzarlo in 5 rate da gennaio a giugno 2024.
Misure per la natalità: asili nido e congedo parentale
Ampio il capitolo dedicato ai contributi per il sostegno delle famiglie con figli. Nella legge di bilancio 2024 trovano posto un ulteriore mese di congedo retribuito per i genitori con figli fino a 6 anni, il quale si aggiunge a quello introdotto l’anno scorso con retribuzione al 80%. In questo caso però l’indennità è pari al 60%.
Sono stanziati ulteriori 150 milioni di euro circa per il Fondo asili nido per consentire di raggiungere l’obiettivo di assicurare asilo nido gratis dal secondo figlio in poi.
Non viene confermato, invece, il taglio dell’IVA sui prodotti per l’infanzia.
Global Minimun Tax
Dal 1° gennaio 2024 prevista l’entrata in vigore della global minimum tax al 15% per i gruppi multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro.
Nel decreto rientra anche un pacchetto di interventi sulla fiscalità internazionale che introduce regole certe, procedure semplificate per le persone fisiche e le società di capitali residenti in Italia o che intendono trasferire loro sede e attività nel nostro Paese.
Reshoring in Italia: alle imprese e attività produttive che ritornano a investire in Italia sarà riconosciuta una tassazione agevolata: riduzione del 50% delle imposte sui redditi. L’agevolazione si applica nel periodo d’imposta in cui avviene il trasferimento e per i 5 anni successivi.
Lavoratori che tornano in Italia: i lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia per un massimo di 5 anni potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50%, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro.