Veneto: nel 2022 crescita superiore alle attese
02 Gen 2023

Veneto: nel 2022 crescita superiore alle attese

Una congiuntura economica favorevole confermata, nonostante le tensioni internazionali, e segnali positivi dal mercato del lavoro: l’analisi dei dati di Regione Veneto e Veneto Lavoro

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L’aumento dell’inflazione, il caro di energia, materie prime e semilavorati e il progressivo peggioramento della fiducia dei consumatori non hanno frenato la crescita dell’economia veneta, la quale ha chiuso il 2022 con un dato superiore alle aspettative. Le previsioni per il 2023, tuttavia, rimangono caute.

Analizzando il Rapporto Statistico 2022 della Regione del Veneto, dedicato in particolare al tema delle “Transizioni”, si evince un quadro generale sostanzialmente positivo. La stima di crescita del PIL Veneto, infatti, è pari per il 2022 al +4,2%, a fronte di una media nazionale del +3,8% e dei Paesi dell’area Euro, ferma al +3,2%.

Le previsioni per l’anno appena iniziato stimano per il Veneto una crescita del +0,3%, in linea con la media nazionale. Proseguirà, pertanto, il trend positivo, seppur con stime più contenute.

La nostra Regione si conferma, dopo Lombardia e Lazio, la terza in Italia per produzione di ricchezza. Il Prodotto Interno Lordo pro capite del Veneto, infatti, è pari a 31.253 euro, superiore ben del 12,3% a quello nazionale (da ultimi dati disponibili, relativi al 2020).

Relativamente ai consumi medi delle famiglie, sono visti in crescita per il 2022 del +6,4%, gli investimenti del +9,4%, le importazioni del +45,6% e l’export del +20,6%.

Il Veneto si conferma una Regione a vocazione fortemente industriale, in cui il manifatturiero è colonna portante, sia in termini di forza lavoro, sia per quanto riguarda la produzione di ricchezza e gli scambi internazionali di merci.

Il settore dei Servizi, tuttavia, rappresenta la quota maggiore di ricchezza, anche grazie a un andamento particolarmente positivo del settore turistico e tutto l’indotto.

Il numero di presenze turistiche registrate in Veneto, rilevato nella prima metà del 2022, infatti, è pressoché raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2021, ed è superiore anche ai livelli registrati nel 2019, prima della pandemia da Covid-19. La Regione del Veneto, dunque, si conferma, ancora una volta, la prima regione turistica d’Italia.

Dando uno sguardo ai dati che giungono dall’analisi del mercato del lavoro di ISTAT, nel terzo trimestre 2022 il tasso di occupazione ha superato i livelli pre pandemia, toccando il 67,8%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso per la prima volta dall’inizio della pandemia sotto quota 4%, toccando il minimo storico del 3,5%.

La tenuta dei livelli occupazionali, nonostante il lieve rallentamento degli ultimi mesi, viene confermata anche dai dati ufficiali di Veneto Lavoro (vedi grafici). Tra gennaio e novembre 2022, infatti, si è registrato in Veneto un saldo positivo per 42.400 posti di lavoro dipendente in più, con un aumento delle assunzioni pari al 15% rispetto al 2021.

Il rallentamento dei mesi autunnali è interamente imputabile alla chiusura dei contratti a termine, anche a causa di fattori stagionali, soprattutto legati al Turismo e all’Agricoltura, ma si continua ad osservare un aumento dell’occupazione stabile, dovuta soprattutto a un forte incremento delle trasformazioni dei contratti a tempo indeterminato.

Marco Zecchinel, Presidente di Confapi Venezia, commenta così i dati: “Nel 2022 il Veneto ha raggiunto obbiettivi di PIL e occupazione molto al di sopra della media nazionale. Il merito è del sistema delle PMI che costituiscono l’asse portante dell’economia regionale.

Il 2023 presenta enormi incognite legate ad elementi esogeni ma sono certo che, ancora una volta, le nostre piccole imprese sapranno trovare soluzioni commerciali e organizzative per superarle e soprattutto aumentare il volume dell’economia regionale.

Invito la politica locale e nazionale a tener conto delle istanze provenienti dalle PMI e ricordo che solo dalla capacità di generare valore delle imprese passa la possibilità di risolvere buona parte delle questioni sociali e di bilancio statale.”

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